Un tunnel verso l’ignoto

Di Bruno Munari

01 Dicembre 1980

Con Bruno Munari, Centro Culturale d'Arte Contemporanea Sincron, Brescia, 1980

Operando sui perimetri delle tre forme basilari: il triangolo equilatero, il quadrato e il cerchio e applicando le due più semplici regole della simmetria: la traslazione e l’espansione, Scirpa progetta degli oggetti tridimensionali e delle pitture dove la luce (per gli oggetti tridimensionali) e il colore, danno effetti particolari.
Un esempio di espansione di una forma si ha quando si getta un sasso nell’acqua: tutti i cerchi concentrici che essi formano sono l’immagine dell’espansione. Non è certamente che se noi buttiamo nell’acqua un sasso quadrato nascono tanti quadrati concentrici in espansione, ma Scirpa ce li fa vedere, a colori, nelle sue pitture,dove i colori assumono un valore ritmico e danno vari tipi di letture all’insieme dipinto.
Negli oggetti tridimensionali Scirpa compone delle traslazioni di perimetri di forme visualizzati con luce al neon. In queste scatole nere l’ordine delle traslazioni di questi perimetri luminosi inizia subito dentro la scatola e si moltiplica fino all’infinito. Nasce così un effetto prospettico come un tunnel di cui non si vede la fine, fatto di tanti segmenti uguali a distanze uguali. Questa suggestiva prospettiva sveglia nell’osservatore sensazioni di varia natura con una prima percezione di cose note ma un finale ignoto. Sono come dei buchi verso l’ignoto, come un terminale video orientato non si sa dove, sono delle perforazioni dello spazio ottico. Una penetrazione nello spazio dove puoi partire seguendo le prime tracce ma poi ti perdi nel buio dove c’è assenza di gravità e di forme.
Nessuno, finora, è andato in fondo a questi buchi per raccontarci che cosa ha visto.
Milano, 1980