La mostra, curata da Sara Liuzzi ed Emanuela Romano, in collaborazione con l’associazione Ghëddo e Opere Scelte, presenta un elaborato percorso di opere che mettono in luce le numerose declinazioni del blu. Ciò che si evince è una sinergia ben calibrata tra opere di maestri affermati e giovani talenti – a livello nazionale e internazionale – che coprono un arco temporale ampio e non è certo un caso.
Nel febbraio del 2023, infatti, ricorre il 65mo anniversario di una delle canzoni italiane più famose al mondo Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Idealmente la mostra si concentra in questo periodo e si articola con opere di: Agostino Bonalumi, Antonio Carena, Fernanda Carrillo, Julia Carrillo, Marco Cordero, Giulio De Mitri, Marco De Rosa, Gérard Deschamps, Piero Dorazio, Sven Drühl, Andrea Fiorino, Francesca Gagliardi, Winfred Gaul, Mimmo Germanà, Raymond Hains, Fukushi Ito, Yves Klein, Ugo La Pietra, Silvia Margaria, Paola Mongelli, Ernesto Morales, Jan Muche, Tony Oursler, Giulio Paolini, Fabio Perino, Pablo Picasso, Salvo Raeli, Man Ray, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Werner Schreib, Paolo Scirpa, Renato Spagnoli, Marco Tagliafico, Laura Valle, Claudia Vetrano, Claude Viallat, Jacques Villeglé. «Il pigmento blu, nella sua più ampia accezione simbolica e trascendentale, è il filo conduttore del progetto espositivo.
L’obiettivo della suddetta mostra – afferma la curatrice Sara Liuzzi – è stato quello di voler proporre al visitatore un’ampia panoramica storico artistica, offrendo una lettura trasversale sulle infinite sfumature del blu. Un viaggio cadenzato tra eterogenei linguaggi e molteplici tecniche artistiche, il cui comune denominatore si riscontra, appunto, nel blu, in questo caso, policromo. Una sorta di rituale cromatico pone l’accento sulle diversificate letture interpretative di ciascun’opera presente e dimostra anche come i lavori esposti in questa ricca collettiva, pur appartenenti a determinati periodi storici e a generazioni differenti, possano ben interagire e dialogare tra loro, raccontandoci una meravigliosa e multisfaccettata storia nella sua totalità». «Come preannuncia il titolo – dichiara la curatrice Emanuela Romano – la collettiva presentata è una narrazione che vuole approfondire il ruolo del colore blu nell’arte, di come abbia influenzato, ispirato e aiutato la produzione di molti artisti. Diverse sono le interpretazioni e le ricerche artistiche prese in considerazione, dai più famosi e storicizzati ai più giovani artisti. […] Noi conosciamo una grande varietà di blu con gradazioni e tonalità diverse – blu oltremare, blu egiziano, blu di Prussia, blu ceruleo, blu elettrico, blu marino, blu cobalto, zaffiro – e altrettanti significati si legano a questo colore in base anche alla gradazione. Per questo motivo in questa esposizione parliamo di blu policromo. Si vuole porre l’attenzione sulla complessità di questo colore che cambia aspetto con una piccola sfumatura e che è stato utilizzato con particolare accortezza da grandi maestri». Un’occasione unica per riscoprire il fascino e l’influenza di questo colore, attraverso ricerche artistiche e particolati movimenti che hanno rivoluzionato la scena artistica del Novecento.
Un progetto in collaborazione con Associazione Ghëddo e Opere Scelte.