Trasparenze di luce e colore: le vetrate nella Chiesa del Divin Pianto a Cernusco s.N.

Trasparenze di luce e colore, 2011. Vetrata. Ingresso Chiesa Madonna del Divin Pianto, Cernusco sul Naviglio (Milano)

Trasparenze di luce e colore, 2011. Vetrata. Ingresso Chiesa Madonna del Divin Pianto

Trasparenze di luce e colore, 2011. Montaggio della vetrata. Ingresso Chiesa Madonna del Divin Pianto. Cernusco sul Naviglio (Milano)

Con questa nuova realizzazione nella Chiesa del Divin Pianto a Cernusco s.N. progettata dall’Arch. Carlo Razzini, spero di contribuire a dare un’atmosfera mistica all’ambiente coi colori filtrati dalla luce delle vetrate dalle forme ritmiche dinamiche ascensionali e discensionali che inseguono una bellezza di luce ideale in funzione dello spazio architettonico.
Le vibrazioni luminose date dalle combinazioni di forme geometriche e colori chiaroscurati, i rimandi-dilatazioni che armonicamente s’intersecano, creano nuove suggestioni. Le vetrate consentono alla luce solare di diffondersi nella Chiesa con angolature cangianti nel corso della giornata; auspico che il fedele possa ancora ritrovare in questa atmosfera di mistero un’emozione, un silenzio tali da aiutarlo nel suo dialogo con Dio. L’installazione della vetrata centrale sulla porta principale diventa come un punto focale che dialoga con il carattere sacro dell’ambiente già arricchito da altre opere.
L’ideazione delle vetrate è stata da me condotta con appassionata ricerca e in comune accordo con le direttive spirituali del parroco don Ettore, la sensibilità di don Renato, con la competenza professionale dell’Arch. Lucia Razzini che prosegue il progetto tracciato dal padre e con i rappresentanti della comunità dei fedeli.
Dopo anni di collaborazione, mi sembra che questa Chiesa sia frutto di confronto e condivisione di nuove proposte essenzialmente libere e senza nessun condizionamento stereotipato.
L’artista da sempre vive la propria dimensione interiore e spirituale in simbiosi con la dimensione conoscitiva. Le varie ricerche, le nuove scoperte gli consentono di leggere una profondità complessa nel sistema socio-culturale; la sua creatività, rigenerata da questi fattori, trova una sua forza espressiva e consistenza poetica.
Le ricerche più significative delle Avanguardie storiche da cui personalmente sono partito, mi hanno permesso di andare oltre e di proporre una visione non scontata e monotona, cercando d’indagare ad ampio raggio le diverse possibilità del fare con soluzioni concilianti e sorprendentemente innovative. Mi riferisco alle opere già realizzate nella Chiesa e, in particolare a mio avviso, meritano un ricordo le sperimentali installazioni temporanee intese ad interpretare, per diversi anni, le direttive pastorali del Cardinale Carlo Maria Martini; e qui l’apertura mentale ed il coraggio di don Carlo Grammatica non fu da poco ed aprì la strada all’oggi.
In tutte le varie proposte di lavoro realizzate in questa Chiesa penso di avere immesso suggerimenti, riflessione critica e volontà soprattutto morale.
Oggi, forte del centenario della nascita del Futurismo, è stato per me spontaneo trovare la chiave per una spinta espressiva per questa serie di vetrate da inserire armonicamente nell’architettura già predisposta ad accogliere nel piano inclinato del soffitto ed nelle ampie curve spaziali un linguaggio del genere.
La difficoltà degli artisti, in questo periodo storico, è stata evidenziata già dal Papa Paolo VI in un suo celebre discorso rivolto loro, in cui affermava con toni accorati “..abbiamo bisogno di voi..” definendo l’arte come “un ponte verso il mistero”. La religione e l’arte ritrovano un faticoso ma vivace dialogo che prende nuovo vigore al momento in cui la Chiesa concede spazio alla sperimentazione e maggior fiducia all’artista. E’ crollato, in un certo senso, il muro che divideva gli artisti dalla fede.
Paolo Scirpa
Milano, 23 luglio 2011