Ludoscopio-Espansione intermittente di forme semplici al neon, 1976 – Installazione, dicembre 2010 – Sezione Egiziana Museo Civico Archeologico di Bologna
Giovedì 12 maggio, alle 16.30, presso la Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera (Via Brera 28, Milano), sarà presentato il volume Light Art in Italy 2010 (Gisella Gellini e Francesco Murano, Maggioli editore), terza edizione del libro che offre una panoramica delle opere e delle installazioni temporanee di light art realizzate in Italia nel 2010, tra cui anche il Ludoscopio del 1976 presentato nel dicembre 2010 alla Sezione Egiziana del Museo Civico Archeologico di Bologna.
Vibrazioni luminose tra i reperti egizi Museo Civico Archeologico di Bologna
L’artista prosegue il suo dialogo con l’architettura, l’archeologia e la storia. La struttura luminosa a profondità virtuale del Ludoscopio si inserisce armonicamente fra i reperti funerari della collezione egizia. D’altra parte, lo studio e la conoscenza della luce sotto tutte le sue forme sembrano essere stati la scienza fondamentale dell’antico Egitto. Il linguaggio qui utilizzato è quello del rigore geometrico, proiettato sulla luce del neon e basato sulla linearità della struttura e sull’effetto di prospettiva corrispondente. Le vibrazioni luminose, date dalla combinazione di elementi semplici, irradiano ed invadono lo spazio circostante creando nuove suggestioni. L’installazione diventa come un punto focale, una visione trascendentale che dialoga con il carattere sacro dell’arte egizia e sembra gettare come uno sguardo sull’abisso e aprire una finestra sul mistero. Il senso dell’infinito ivi sotteso tende infatti a coniugarsi con l’idea di una continuità della vita oltre la morte.
Foto di: Lorenzo Gresleri, Aldo Napoletano
Courtesy: Museo Civico Archeologico di Bologna