Ludoscopio CX – speculare percettivo, 1975
[…]il lavoro progettuale e virtuale di Scirpa raggiunge una qualità specificamente utopica, che ha la peculiarità, come solo l’arte può fare, di rendere quel concetto e quella definizione di “infinito”, uno spazio percettibile, praticabile, e quindi possibile.
Francesco Tedeschi