L’occhio illuso. Come l’arte giocando costruisce la realtà

A cura di Monica Bonollo

2 dicembre 2022 - 3 marzo 2023
Valmore Studio d'Arte, Vicenza

Itinerario 3. L’occhio Illuso

L’esposizione “L’occhio illuso”, proposta da Valmore studio d’arte, presenta oltre trenta opere (fra pittura, scultura e oggetti, che all’epoca venivano definiti “dispositivi a funzionamento estetico”) di oltre 20 artisti di diversa provenienza ed età. Saranno presenti opere dei componenti del Gruppo N (di Padova), del Gruppo T (di Milano), del GRAV (di Parigi), e di altri artisti sia veneti che internazionali che hanno svolto la loro ricerca sempre nel campo dell’arte ottico-cinetica in solitaria senza aderire ai gruppi degli anni ’60.

Attraverso una scansione delle opere basata sull’uso del Colore, sul dualismo del Bianco e Nero, e sui Dispositivi a funzionamento estetico, la mostra mette in luce i veri temi della ricerca ottico-cinetica che sono l’instabilità (della visione e della realtà), il movimento e la variazione, e soprattutto un’indagine sistematica sulla natura dello spazio e del tempo.

Il titolo “L’occhio illuso” vuole porre l’accento sull’aspetto “illusorio” della visione e sulla componente ludica intrinseca all’arte ottico-cinetica. Il verbo “in-ludere” infatti racchiude in sé il verbo “giocare”.

L’arte ottica vuole stabilire un rapporto con l’occhio dello spettatore, e poiché gli studi del ‘900 sulla percezione visiva hanno concluso che l’occhio non può essere innocente, l’opera coinvolge lo spettatore in una relazione di complicità. Il processo artistico chiede la partecipazione dello spettatore, l’occhio si confonde con l’opera, si fondono i confini fra l’immagine e il suo osservatore, l’uno non può esistere senza l’altro. L’illusorietà della visione non ci dice che le immagini possono mostrarci a volte ciò che non c’è, ci dice che il mondo si costruisce nel momento di interazione con il nostro sguardo.

L’artista ottico-cinetico dà il via ad un processo d’interazione fra opera e spettatore con una forte valenza ludico – esplorativa. Allo spettatore viene infatti chiesto di ritrovare la capacità di vivere intensamente il presente, poiché il “dispositivo a funzionamento estetico” induce un’attività esplorativa, tipica del gioco infantile che, restituendo un’estrema intensità del vivere, apre alla scoperta di nuove esperienze e nuove prospettive, favorendo la conoscenza del mondo e la consapevolezza di sé e del rapporto che intratteniamo con l’ambiente che ci circonda.

Artisti in mostra:

Edoer Agostini, 1923 – 1986 | Bardula, 1965 | Alberto Biasi, 1937 | Davide Boriani, 1936 | Enrique Careaga, 1944 – 2014 | Emilio Cavallini, 1945 | Gianni Colombo, 1937 – 1993 | Nadia Costantini, 1944 | Hugo Demarco, 1932 – 1995 | Brian Eno, 1948 | Horacio Garcia Rossi, 1929 – 2012 | Gruppo MID, 1964 | Marcello Morandini, 1940 | Dario Perez Flores, 1936 | Sandi Renko, 1949 | Paolo Scirpa, 1934 | Jesùs-Rafael Soto, 1923 – 2005 | Joël Stein, 1926 – 2012 | Gregorio Vardanega, 1923 – 2007 | Victor Vasarely, 1906 – 1997 | Giorgio Villa, 1933 – 2011

Per informazioni